Alle ore 9.25 viene dato il via alla gara dall'accogliente porticciolo della Lega Navale di Civitavecchia, nonostante alcuni atleti non siano ancora pronti a causa dei ritardi accumulati nelle fasi di accreditamento degli iscritti. Ad ogni buon conto, i 47 atleti si dividono, quasi in egual misura, dirigendosi in parte verso l'antemurale del Porto di Civitavecchia ed in parte verso la zona di sinistra del campo di gara. Nonostante il mare sia all'inizio praticamente calmo, le tane a terra si presentano da subito deserte a causa della forte risacca che rimescola le alghe morte presenti. Intorno a una profondità superiore ai dieci metri, il fenomeno della risacca si attenua quasi a scomparire del tutto, ma dalla superficie diventa difficile intravveddere il fondo a causa della scarsa visibilità.
  Tale situazione metereologica si complica ulteriormente con il rafforzare di un forte vento di scirocco che increspa il mare costringendo gli atleti a combattere, oltre che con la scarsa visibilità e l'assenza di prede valide, anche contro una forte corrente. Dopo le prime due ore di gara, infatti, diversi sono i cavetti ad essere ancora desolatamente vuoti e numerosi sono i concorrenti con la testa fuori dall'acqua alla ricerca di nuove strategie. Personalmente, sono stato fermato da un altro atleta il quale mi chiedeva "disperato" se avessi visto qualche pesce.
  Effettivamente il pesce sembra essere completamente assente dalla zona, se si esclude il bravo atleta Paluzzi che ha già in carniere una mostella in peso ed un paio di altri pezzi da pesare e che alla fine si aggiudicherà la competizione con quattro pezzi validi. Al rientro previsto per le 13:25 i volti degli atleti sembrano esprimere al meglio le difficoltà riscontrate in giornata. Il forte atleta Sbragaglia appare abbattuto per il proprio carniere composto da diversi labridi e da uno scorfano e che, invece, all'esito della bilancia, risulterà il terzo migliore di giornata con tre pezzi validi. Il bravo Rossi, anch'egli atleta del circolo dell'Emporio del Pescatore di Civitavecchia, mostra orgoglioso un bel esemplare di corvina che gli varrà il secondo piazzamento ed il premio per la preda più grossa. Il responso inesorabile della bilancia, conferma le prime impressioni avute. Infatti, sono numerosi gli atleti, anche di spicco, che si vedono scartate le loro prede vedendosi così relegare nelle posizioni di bassa classifica.

      Luciano Capogrossi