COMUNICATO STAMPA

   Campionato Italiano con regolamento ecologico: la denominazione della competizione rivela il prelievo controllato per specie, ridimensionando forse il pregiudizio di alcuni che vedono nella pesca in apnea la causa del depauperamento dei nostri mari. Il regolamento, ideato già dagli anni settanta dal grandissimo campione Massimo Scarpati, prevede che la sera del briefing gli atleti stessi stabiliscano con i giudici, uno dei tre coefficienti che saranno poi determinanti per la classifica: il coefficiente di difficoltà(es. dentice peso 700 coeff. difficoltà 2 = 1400 punti); il coefficiente derivante dal numero di specie catturate, una progressione matematica, con 500 come ragione, determinerà il suo valore (una specie 500 punti, due specie 500+1000, tre 500+1000+1500...); il coefficiente relativo alla preda valida determinerà il terzo parametro per il punteggio finale: essenziale è che non ci siano più di due catture per specie.
  Quest’anno è stato il nostro sesto tentativo di organizzazione di questo Campionato. Abbiamo avuto in passato tre annullamenti per cattivo tempo e per due anni il numero di iscritti è stato minimo; una volta abbiamo iniziato la gara ma siamo stati costretti ad interromperla subito dopo per il peggioramento delle condizioni del mare. Finalmente quest’anno, dopo il rinvio dal mese di settembre a quello di ottobre per motivi organizzativi, la gara è iniziata regolarmente anche dopo qualche timore sulla tenuta del mare che invece per tutta la durata della gara è rimasto costante nel suo moto e il sole ha perfino leggermente abbronzato i barcaioli. Dopo il tradizionale piatto caldo sono iniziate le operazioni di peso alle quali gli atleti ,i barcaioli e tutti i presenti hanno partecipato con molto interesse, soprattutto alle fasi del calcolo del punteggio che Massimo Scarpati operava manualmente e che coincidevano puntualmente con il calcolo operato dal giudice Borsese tramite un suo programma al computer; il direttore di gara Lanna era addetto alla bilancia.
  Ha vinto la coppia di casa costituita da Diego D’Alessandro e Leonardo Mastrocristino. Non posso nascondere la soddisfazione di essere stato proprio io, il padre, a mettere al collo di Diego la medaglia d’oro di Campione d’Italia (per me è stato uno stupendo regalo) e che il mio carissimo amico Massimo Scarpati abbia, dal canto suo, contemporaneamente posto la medaglia al collo di Leonardo.
  A questo punto vorrei esporre alcune considerazioni sull’organizzazione di questo campionato. Ritengo che non raggiunga la valenza che potrebbe e dovrebbe avere perchè non è ben contestualizzato. E’ previsto negli ultimi mesi dell'anno, dopo che gli atleti hanno già sostenuto spese notevoli per aver effettuato spostamenti per le selettive, o trasferte per la semifinale (una settimana di vitto e alloggio), o trasferte per il Campionato a coppie e poi per quello a squadre. Inoltre, dato influente in una gara di pesca, la diminuzione delle temperature allontana i pesci dalla costa. Tutto questo riduce il numero degli iscritti mentre questo Campionato per le sue caratteristiche meriterebbe maggiore considerazione e partecipazione da parte dagli atleti ma anche parte della Federazione e dei media.       Roberto D'Alessandro